Il 30 agosto 1965 la tragedia in Svizzera costò la vita a 88 operai, di cui 56 italiani. Mostre, commemorazioni e testimonianze mantengono viva la memoria di una pagina dolorosa dell’emigrazione.

MADRID. – Sessant’anni sono passati, ma il ricordo resta vivo. Era il 30 agosto 1965 quando, alle 17.15, il ghiacciaio dell’Allalin si staccò improvvisamente, travolgendo il cantiere della diga di Mattmark, in Svizzera, nel Canton Vallese. Una catastrofe che in pochi istanti cancellò vite, sogni e speranze. Ottantotto lavoratori persero la vita, schiacciati dalla massa di ghiaccio e detriti: cinquantasei erano italiani, diciassette provenienti dal Bellunese.

La tragedia colpì al cuore l’emigrazione italiana in Europa. Quegli uomini erano partiti da paesi spesso poveri, con il desiderio di guadag

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