Secondo un rapporto UNICEF 7 su 10 partono soli. I genitori li mettono sui gommoni nella speranza di salvarli da morte sicura per fame o guerra nei paesi in cui vivono

MADRID.- Mentre si levano sempre più alte le voci di chi chiede la chiusura delle frontiere, il rimpatrio di migranti e rifugiati e rifiuta i bambini e gli adolescenti che arrivano sulle nostre sponde senza essere accompagnati da un adulto, tanti altri piccoli innocenti continuano a morire nelle acque del Mediterraneo.

Dieci anni fa la foto del cadavere del bambino siriano Alan Kurdi, di due anni, riverso sulla battigia di Bodrum divenne virale e in molti levarono le voci per dire “mai più”. Povera promessa persa nel vento di altre tragedie, altre notizie, altre emergenze.

Intanto in questi dieci anni, secondo dati UNICEF

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