In Italia, nel 2025, il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali resta ancora terreno di battaglia ideologica, più che di giustizia.

C’è qualcosa di profondamente ingiusto nella decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo, che il 9 ottobre 2025 ha stabilito che l’Italia può rimuovere dai certificati di nascita i nomi delle madri intenzionali, senza che ciò costituisca violazione del diritto alla vita privata e familiare. È una sentenza che pesa come un macigno non solo per chi ha generato e amato quei bambini, ma per l’intera idea di famiglia come luogo di riconoscimento e protezione.

Il caso riguarda un bambino nato nel 2018, frutto dell’amore di due donne e della procreazione medicalmente assistita all’estero. Per la Corte, si chiama “X”.

Per cinque anni quel bambino ha av

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