La produzione industriale italiana è in flessione ininterrotta da anni e, rispetto al dato medio del 2021, segna un meno 8,4% (non è poco). Tale dato, per quanto drammatico, non occupa le prime pagine dei nostri quotidiani, dominati da tresche amorose e omicidi mediatizzati.

Il calo della produzione, comunque, meriterebbe di essere capito, per cui esplorerei la storia di uno dei settori più acclamati negli anni che attualmente sta attraversando un periodo di profonda trasformazione, e quindi di crisi: il settore “automotive” che una volta fu il motore dell’industria italiana.

Erano altri tempi, la gloria si ebbe quando il mercato era chiuso, per cui chi comprava una 131 o una Giulietta, convinto che fosse quanto di meglio si potesse avere, a parte i rumori e traballamenti dell’artefatto,

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